10 Relatori per 10 Sfide contemporanee di Sandra Valentini (2/2)

 

II parte

I temi apicali delle sfide contemporanee che ci vedono protagonisti continuano. Come promesso ecco gli estratti delle altre relazioni della conferenza “10 Relatori per 10 Sfide Contemporanee” proposta da BRT, Aipob e Scuolatoro, il 19 aprile 2020, in commemorazione del compleanno del creatore di Biodanza, il Prof. Rolando Toro Araneda.

Disegno di Rolando Toro A. tratto dal suo libro di poesie “Balada del ángel caído”, Santiago, Cile, 2005.

POESIA di Auribio Farias

Un testo poetico per il contenuto e la musicalità della lingua originale, il portoghese, che richiede delicatezza di scrittura e lettura. La poesia è una porta sull’indicibile che genera “una strana sensazione pari alla musica, a un dipinto che comunicano cose insolite in una forma unica e particolare, in un linguaggio chiaro e fresco che destruttura quello convenzionale. La poesia è ciò che abbiamo per evitare o impedire il rapimento del sogno”.

Qui appare chiara la similitudine con la ‘vivencia’ in Biodanza nel suo bisogno di ‘trasgredire’ nel senso di andare oltre. Il poeta canta l’amore, l’indignazione, la solitudine, trasformando le parole e creandone di nuove “violando le regole grammaticali, trasformando i sostantivi in verbi perché solo così è possibile spiegare la vastità del sentimento”.

È una poesia incarnata, vissuta che si manifesta nei gesti quotidiani quella che prospetta Auribio Farias, “se la nostra vita è un movimento pieno di significato, trasformare la nostra esperienza in ‘danza’ è poesia. Una poesia incompiuta”. Semmai la poesia dovesse avere un fine quello andrebbe ricercato nel prendere coscienza che “non si può vivere senza amore”.

Chacal, poeta carioca “Solo l’impossibile accade, il possibile solo si ripete. Si ripete, si ripete”.

 

IN CONNESSIONE di Nathalie e Vishnuda


“Tutto ciò che esiste, dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, partecipa al progetto biocentrico: la vita come motore della creazione e valore centrale e per la specie umana il vincolo affettivo è vitale. Questo è il fulcro della relazione di Nathalie e Vushnuda, “tutti i processi della vita sono legami complessi di collaborazione e unione.

La vita nell’esprimersi e nell’espandersi tocca la dimensione del trascendente in cui la parola ‘amore’ ne è la chiave. “Lo sviluppo individuale, aumenta la coscienza di sé come entità unica e distinta dalle altre. Ciò ha effetti paradossali e se da una parte la vicinanza con l’altra persona può suscitare inquietudine, dall’altra la ricerca di un legame riduce questa inquietudine”.

Uscire dalla visione antropocentrica è il cambiamento per riscoprire che tutte le espressioni della vita sono connesse e regolate da legami complessi.

 

SALUTE di Lucia Helena Ramos


Lucia dipinge un affresco storico dalle prime esperienze di Rolando Toro negli ospedali psichiatrici nel 1965 al coronavirus di oggi, passando, e non accidentalmente da Biodanza. Un tema apicale esce prorompente, un tema che forse è stato stimolo dell’ideazione della Biodanza stessa: umanizzare la medicina.

“La preoccupazione per il sintomo molto più che per ciò che porta alla malattia, così come la relazione di distanza tra il medico e il paziente, hanno sviluppato una nuova visione olistica: non è solo il corpo ad ammalarsi, ma anche gli aspetti psicologici, mentali e contestuali vengono compromessi”. Ma non basta, “la società ha bisogno di cambiare i valori malati, trasgredire è uscire dai mandati, uscire dagli schemi corporali, uscire dalle norme di produzione e consumo”.

La proposta di Biodanza di un percorso attraverso la Musica – Danza – Movimento integrato e la ‘vivencia’, sono stimoli per auto-guarirsi, rigenerarsi e mantenersi in salute. E a chi le chiede come facciamo noi di Biodanza senza contatto? “Quando Rolando iniziò a fare Biodanza, le persone se ne andavano perché c’era molto contatto. Le persone hanno bisogno di progressività, di maggior cura nell’approccio alla vicinanza, ma non bisogna dimenticare che il contatto e la carezza non sono una minaccia. Al contrario, rinforzano l’identità, l’autostima e l’accettazione”.

GIOIA di Moreyba Santana


Per accedere alla gioia è necessario imparare a vivere i sentimenti contrastanti come il dolore, la tristezza, la perdita, la paura. “Negare a noi stessi queste emozioni e non cercare il modo più appropriato per esprimerle, può contribuire al loro rafforzamento”.

Il percorso verso la gioia di vivere proposto da Biodanza, è chiaro nelle parole del suo creatore il Prof. Rolando Toro: “Credo che l’evoluzione della nostra specie sarà contrassegnata da una modifica essenziale delle strutture che generano sofferenza, per essere sostituite da quelle che generano felicità la quale è una condizione intrinseca dell’esistenza”.

Alcuni modi per accedervi sono il vincolo con la natura, carezze e erotismo, alimentazione sana, giochi e risate nel senso di prendere la vita sul serio ma con ‘tocchi’ di umorismo. “Imparare a godere di tutti i piccoli e grandi piaceri che la vita fornisce è l’apprendimento più importante”.


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